mercoledì 14 gennaio 2015

Durante la Crisi c'è chi trova lavoro...i pensionati




Sul sito de "Il Sole 24 Ore" ho potuto leggere questo interessante articolo.

"Il Centro studi di Confindustria ha rilevato come negli anni della crisi il numero di occupati più anziani (tra i 55 e i 64 anni) sia aumentato mentre diminuiva quello dei più giovani (25-34enni): il primo è cresciuto di 1,1 milioni e il secondo è sceso di 1,6 milioni."

I primi vorrebbero starsene a casa i secondi vorrebbero lavorare, e avrebbero molte idee da mettere in campo. Entrambi hanno una cosa in comune: hanno fatto tutti LA STESSA IDENTICA SCUOLA E UNIVERSITA'.

Inizialmente ho pensato che anche i pensionati, come tutti in tempo di Crisi, si siano ritrovati a dover arrotondare la misera pensione. Proseguendo nella lettura dell'articolo ho cambiato idea.

"Tra i pensionati che continuano a lavorare il tasso di occupazione risulta essere maggiore per redditi maggiori. Si passa dal 10,2% di chi guadagna tra i 500 e i 2000 € al 23,9% di chi guadagna sopra i 3000 €. Tutto questo senza contare chi lavora in nero."

A questo punto è evidente che non siano solo "poveri" pensionati. Penso che 3000 € al mese siano un guadagno più che rispettoso anzi, guadagnassi certe cifre mi sentirei a dir poco ricco. In ogni caso non è la prima volta che sento parlare di pensionati con incarichi (presumo remunerati) presso fondazioni, enti, ecc. Queste persone una volta raggiunta una posizione si radicano e neanche la pensione può scalzarli dal loro seggio. Questo danneggia notevolmente il sistema Paese, avranno sicuramente molta esperienza ma ci sarebbero giovani molto più dinamici e inclini al cambiamento rispetto a loro. Giovani in grado di traghettarci verso il futuro.

Non voglio dire che questi pensionati non siano in grado di svolgere il proprio lavoro, ma penso che abbiano già dato e che la pensione sia la loro giusta ricompensa per il loro contributo.

Spazio ai giovani dunque.

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