venerdì 19 dicembre 2014

Il regime fiscale dei minimi cambia...in peggio



Si cambia!!!

All'interno della Legge di Stabilità per il 2015 verrà introdotto il nuovo regime dei minimi, non più soglia di 30.000 euro all'anno con aliquota agevolata al 5% ma il limite massimo sarà di 15.000 euro con un'imposta sostitutiva al 15%. Credo non servano fare tante simulazioni per capire che, in questo modo, i professionisti e chi è intenzionato a intraprendere la carriera in proprio verranno pesantemente penalizzati. Soprattutto la seconda categoria, cioè chi non è ancora ben avviato e non può contare su un grosso giro di clienti, vedrà sicuramente tempi più bui di quelli già preventivati.

Più che altro mi chiedo che impatto possano avere al risanamento dei conti pubblici i piccoli professionisti che, probabilmente, sono una delle poche categorie sociali a pagare regolarmente le tasse. Ovviamente ritengo che l'imposta al 5% sia molto vantaggiosa e che si potrebbe anche alzare di qualche punto in percentuale ma, penso che abbassare la soglia a 15.000 euro sia veramente un grosso problema. È proprio il giro di affari dei giovani professionisti quello che si aggira poco al di sopra di questa cifra.

Addirittura, secondo la Rete delle Professioni Tecniche, "se si ipotizza un compenso annuo di 15 mila euro e costi deducibili per 3 mila euro (vale a dire una spesa media mensile di 300 euro), col regime forfetario modificato si pagherebbero circa 30 euro in più che con il sistema ordinario". Ma allora che regime agevolato può essere? Meglio il regime ordinario? Ovviamente qualcuno risponderà: "devi farti due conti e vedere cosa ti conviene".

Come al solito la politica emana leggi senza considerare l'insieme Paese, proprio perché la politica non rappresenta la totalità del Paese. Fortunatamente il Consiglio Nazionale degli Ingegneri è intervenuto chiedendo al Senato di correggere quanto votato dalla Camera dei Deputati, speriamo riescano a farsi portavoce del disagio avvertito dall'intera categoria.

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