Il Decreto Legislativo 102/2014 obbliga, entro la fine del 2016, a installare negli appartamenti serviti da una caldaia centralizzata ripartitori di calore su ogni singolo calorifero. Così su due piedi penso che tale imposizione sia un'ottima idea per contribuire al risparmio energetico ma, dal punto di vista pratico, non sarà di facile attuazione. L'obbiettivo del legislatore è quello di far pagare alle singole utenze i consumi effettivi evitando in questo modo gli sprechi.
Il termine ultimo per l'adeguamento è il 31 dicembre 2016 e penso che i vari amministratori di condominio non abbiano così tanto tempo a disposizione. Infatti, essendo necessario svuotare l'impianto e smontare i caloriferi, i lavori vanno fatti nei mesi in cui le caldaie sono spente e quindi si hanno a disposizione solo due estati. Chi non decide di effettuare i lavori quest'anno ha comunque a disposizione tutta l'estate del 2016.
Il Decreto Legislativo 102/2014, che recepisce la direttiva 2012/27/UE in materia di efficienza energetica, impone di effettuare una contabilizzazione individuale del calore in tutti gli edifici con più appartamenti serviti da un'unica caldaia. Ovviamente a partire dal 2017 scatterà l'obbligo per milioni di appartamenti con multe salate per i trasgressori.
Le strade da seguire possono essere due:
- cambio della caldaia con una a condensazione. Soluzione non proprio economica ma secondo me migliore. Come si suol dire "via il dente via il dolore" per i prossimi 15 anni nessuno dovrà più pensare alla caldaia.
- affidarsi alla contabilizzazione indiretta. Bisogna installare un dispositivo elettronico su ogni termosifone, un ripartitore di calore in grado di misurare, attraverso due sensori, sia la temperatura della superficie del calorifero che quella dell’aria nel locale. Questi valori permetteranno di calcolare l’energia termica complessivamente immessa da quel radiatore nella stanza; sommando i valori di tutti gli elementi presenti nei vari locali, si otterrà l’energia utilizzata dall’intero appartamento. Inoltre, con le valvole termostatiche si potrà controllare il calore di ciascun ambiente; ogni valvola regolerà il flusso d’acqua calda nel relativo termosifone, facendo così variare la temperatura media del radiatore e il conseguente consumo.
La seconda opzione implica ovviamente che qualcuno vada a leggere i consumi e faccia i relativi conti ed è, secondo il mio modestissimo parere, molto complicata e poco funzionale ma, ovviamente, sarà la più utilizzata. In Italia, la maggior parte degli edifici presenti è stata costruita prima degli anni 80 ed è ben lontana dagli standard qualitativi di risparmio energetico attuali. Probabilmente, un buon 90% del totale si affiderà a questo tipo di contabilizzazione indiretta.
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