martedì 11 novembre 2014

POS ma non posso




Penso che, come me, la maggior parte dei professionisti, appresa la notizia, abbiano gridato all'ennesimo balzello di Stato. Un'altro colpo al già magro portafoglio. Sto parlando ovviamente dell'obbligo di dotarsi del POS per pagamenti superiori ai 30 euro.

Secondo quanto riportato dal Tavolo Tecnico, avviato grazie al Ministero dello Sviluppo Economico, un professionista che si dota del POS andrà a spendere da un minimo di 25-60 euro a un massimo di 120-180 euro all'anno. Questi ovviamente sono esclusivamente i costi fissi relativi all'apparecchiatura scelta e alla tecnologia utilizzata per il collegamento. Oltre a questi bisogna tener conto anche dei costi variabili dietro a ogni transazione che dipendono dall'ammontare di quest'ultima e dal tipo di circuito utilizzato.

All'atto pratico mi sono accorto di come io tenda a pagare sempre con il Bancomat. Raramente ho contanti nel portafoglio e, quelle poche volte che li prelevo allo sportello, finiscono in breve tempo. L'altro giorno ho persino pagato due caffè con la carta perché non avevo contante con me. Non ho problemi a utilizzare il POS infatti, la paura che la mia carta venga clonata è poca grazie alla possibilità di avere tutto sotto controllo sul mio smartphone. Perché allora lamentarmi della decisione di obbligare il professionisti a dotarsi di tale metodo di pagamento?

Pensandoci bene potrebbe essere un'ottima iniziativa. La remunerazione sarebbe immediata e non comporterebbe il rischio di ritardi o, addirittura, mancati pagamenti, così come potrebbe succedere con un bonifico bancario. Alla fine la spesa annuale per dotarsi di POS potrebbe essere d'aiuto all'incasso dei compensi, evitando così qualche rischio. Insomma, a mio modestissimo parere, questa imposizione potrebbe tornarci utile.

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